C’era una volta l’Italia delle campagne coltivate: ogni anno, negli ultimi decenni, diecimila ettari di terreno agricolo si arrendono alla invasione pervasiva del cemento, con il prezzo inesorabile di devastazione di equilibri millenari, di soppressione di biodiversità, di disastri naturali idrogeologici, smottamenti, inquinamento ambientale. Una mostra sulle conseguenze è opera di Angelo Antolino, sintesi di un lavoro durato 12 anni fino a venerdì 10 giugno esposto alla Stazione marittima di Napoli nell’ambito del Green Med Symposium.

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